Cecelia Ahern by Il dono

Cecelia Ahern by Il dono

autore:Il dono
La lingua: it
Format: mobi, epub
pubblicato: 2011-06-21T10:03:01.028000+00:00


«Non me l'hanno segnalato» replicò la guardia avvicinandosi.

Poi premette il pulsante di chiamata, che subito si illuminò. La porta dell'ascensore si aprì.

La guardia rivolse a Lou una strana occhiata.

«Ah, lasci perdere. Grazie.» Lou entrò in ascensore e salì al quattordicesimo piano. Appoggiò la testa contro lo specchio, chiuse gli occhi e sognò di essere a casa, a letto insieme a Ruth, raggomitolata accanto a lui con il braccio e la gamba avvolti attorno al suo corpo, come sempre quando dormiva, o almeno come faceva un tempo.

Quando raggiunse il quattordicesimo piano e le porte si aprirono, Lou spalancò gli occhi, sussultò e lanciò un grido spaventato.

Gabe era in piedi davanti a lui, in corridoio, con un'aria solenne e il naso che quasi sfiorava le porte. Gli agitò il contenitore delle pillole davanti alla faccia.

«Merda! Gabe!» «Hai dimenticato queste.» «Non le ho dimenticate.» «Ti libereranno da quel mal di testa.» Lou gli strappò di mano la scatoletta e se la cacciò nella tasca dei pantaloni.

«Buon divertimento» disse Gabe con un sorriso soddisfatto.

«Te l'ho detto, non faccio uso di droghe» replicò Lou a bassa voce, benché sapesse che erano soli.

«E io ti ho detto che non è una droga. Consideralo una sorta di rimedio naturale.» «Un rimedio per cosa, esattamente?» «Per i tuoi problemi, che sono parecchi. Credo di averteli già elencati.» «Parli tu che dormi sul pavimento di un seminterrato, maledizione» sibilò Lou. «Perché non la prendi tu una pillola e ti sistemi la vita? O è stato proprio questo a metterti nei guai? Sai una cosa?

Sono stufo di sentirti sputare sentenze su di me, Gabe, quando io sono quassù, e invece tu sei laggiù.» Gabe assunse un'espressione curiosa che lo fece sentire in colpa. «Scusa» aggiunse con un sospiro.

Gabe annuì.

Lou guardò le pillole, mentre la testa continuava a pulsargli, ora più intensamente. «Perché dovrei fidarmi di te?» «Consideralo un regalo» rispose Gabe, ripetendo le parole che Lou gli aveva rivolto soltanto qualche giorno prima.

Lou fu percorso da un brivido lungo la schiena.

Capitolo 17

Il desiderio esaudito

Una volta solo nel suo ufficio, Lou tirò fuori le pillole dalla tasca e le mise sulla scrivania, dove appoggiò la testa chiudendo finalmente gli occhi.

«Santo cielo, sei un disastro» esclamò una voce vicina al suo orecchio, facendolo sussultare.



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